
Il suo ministerio durato per quarantadue anni ha del miracoloso per l’impatto che ha avuto sul mondo evangelico, in un periodo storico e politico molto complesso.
Tra l’altro, l’influenza esercitata come predicatore, scrittore, oratore, poeta ha superato tutte le barriere denominazionali e perfino coloro che non concordavano con alcuni punti della sua teologia dovettero riconoscere di trovarsi dinanzi ad un ministerio unto da Dio. Quando venne chiamato alla “Casa del Padre”, molti hanno affermato: “Un principe è caduto in Israele”. È stato definito “l’ultimo dei Puritani”, e in questa frase è descritto l’uomo, la sua fede, il suo carattere, l’opera sua, perché il più grande dei predicatori moderni era “poco moderno” nelle sue convinzioni.

Le sue parole, pronunciate e scritte, sono state, nel linguaggio che di solito usava, «come pomi d’oro in vasi d’argento cesellato» (Proverbi 25:11).
Per la fede viva e forte, per il sentimento di profonda benevolenza, che rappresentano le sue caratteristiche più spiccate, continuerà a sopravvivere quando molti dei suoi competitori saranno dimenticati.
Dalle note biografiche del libro:“Sermoni sullo Spirito Santo”